La nostra recensione su Cosmoprof OnHair

Questo weekend il nostro team è stato presente allo show capelli Cosmoprof OnHair, nella sua prima edizione a Bologna. Abbiamo pensato di condividere con voi alcune proposte moda fotografate qua e là da ciascuno di noi e anche qualche valutazione da professionisti del settore.

Qualcosa che ci è piaciuto molto

Lo stile e il gusto della sfilata del team di Mauro Galzignato, non a caso eletto il miglior stilista dell’anno. Pulita, piacevole ed elegante anche nei quadri più rock e colorati; acconciature e styling di impeccabile costruzione artigianale. Niente sbavature, fluidità di presentazione e immagini attuali. Quando apprezzi ancora la qualità della moda italiana.

In pedana anche Davide Carlucci, che abbiamo il piacere di avere nel nostro salone quando si trova a Bologna fra un impegno e l’altro. Candidato fra le migliori proposte taglio e colore in competizione, il suo corto estremo color celeste con evidenziazione della linea delle sopracciglia a contrasto, un po’ cyborg metropolitano, un po’ principessa delle fiabe 3.0., era bellissimo.

Ancora, ci sono piaciute le sfilate di Vitality’s, per il savoirfaire e l’eleganza, di Medavita, per la luce stellare emanata dalle modelle/vestali (molto ben fatto, al proposito, il progetto di colorazione Etoilage in lancio), di Alterego, con la collezione dedicata all’isola che non c’è, le acconciature nel cellophane e tutti i colori dalla palette autunnale.

Qualcosa che ci è piaciuto.. così così

La presentazione moda di Paul Mitchell. Eccellente dal punto di vista cromatico, sotto il profilo dei tagli estrema, come sempre. Ecco è proprio il come sempre, che non ci ha entusiasmato. Avremmo voluto vedere qualcosa di più evolutivo per questo marchio che è sempre fedele a se stesso, forse un po’ troppo. Alla fine, poi, lo stilista ci ha molto divertiti con la sua proposta provocatoria di interpretare tre grandi brand globali attraverso l’outfit e i capelli delle modelle. Ecco quindi apparire Mc Donald’s , Apple e Ikea on stage. Stilisticamente nullo, ma molto, molto fun!

Il format della manifestazione, focalizzato sugli show che si alternano durante tutta la giornata e meno sull’esposizione, è sicuramente più vicino alla modalità contemporanea di fruizione del pubblico. Molto più dinamico e user friendly, oltre che meno dispersivo. A solo discapito, nonostante tutto, ci saremmo aspettati una cura maggiore degli spazi espositivi, mentre tutto il contesto era piuttosto standard, con piccoli box prefabbricati molto spogli e tutti uguali. Molto bello e ben concepito, invece, il grande auditorium per gli spettacoli.

Qualcosa che non ci è piaciuto

L’hair-painting di Alfaparf sui capelli decolorati, che, al di là dell’effetto scenico, crea solo macchie sui capelli. E, soprattutto, le sfilate di altri brand presenti, dove ancora dopo così tanti anni il format non è mai cambiato, dall’esasperazione delle forme, agli ammiccamenti delle modelle in abiti sado, ai ballerini a petto nudo o vestiti di led, ai quadri con le tre modelle sedute e le altre due che escono durante i tempi esecutivi dei tagli con look pronti fatti di parrucche colorate e lustrini luccicanti, ai soliti anni 80 “reinterpretati”. Tutta questa tendenza trash che ancora sopravvive ci fa pensare che si ci rivolga sempre ai parrucchieri come pubblico privo di cultura visiva e interpretativa e, anche se così fosse, l’appiattimento del settore al sesso facile e alla banalità da Grande Fratello ci dispiace profondamente. 

Qualcosa che amiamo e in cui ci riconosciamo

Beh, perdonateci! Qui (forse?) non siamo obiettivi … Tuttavia, anche questa volta abbiamo trovato bellissimo e super-innovativo lo spazio espositivo di Oway. Questa cattedrale mitteleuropea o questa base  spaziale, dal sapore industriale e rigoroso fuori, coperta di metallo grigio con i pannelli solari sul tetto, e dal cuore caldo di legno e di piante all’interno. Un esempio di eco-design per i saloni di acconciatura che scelgono di lavorare con la chimica verde e bio e, a prescindere dal tema, uno stimolo per tutti allo sviluppo di strade nuove, proprie, caratteristiche. Speriamo di vedere presto anche Oway on stage fra gli altri marchi, “a modo suo”.

   
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